Permettetemi una breve spiegazione introduttiva: Ho cominciato per uso assolutamente privato e non commerciale ad assemblare i racconti di Clark Ashton Smith perché ero stanco di saltare da un libro all'altro per leggerli nelle loro versioni italiane, "smontando" i vari volumi e a quel punto, diciamo, che mi sono fatto prendere la mano.
I moderni mezzi informatici permettono "collage" un tempo esclusivo dominio degli specialisti.
Visto che nessun editore italiano, grande o piccolo, specializzato o no, si degnava di farlo, mi sono rimboccato le mani, secondo la massima "chi fa da se fa per me".
Ma prima di illustravi il risultato di questi smontaggi e assemblaggi (oltre al non facile compito di tradurre CAS per quel materiale inedito in Italia da integrare ai suoi cicli), sarà doveroso parlare dello stesso Clark Ashton Smith.
Clark Ashton Smith (Aubern, 13 gennaio 1893 - Pacific Grove, 14 agosto 1961), poeta, scrittore, scultore e pittore.
Vissuto quasi sempre nella piccola cittadina di Aubern in California in condizioni economiche sempre precarie, praticamente autodidatta, cresce sotto l'ala protettiva del poeta George Sterling che gli farà da mentore per il suo debutto nel mondo della poesia con un primo volumetto di versi, "The Star-Treader and Other Poems", all’epoca molto acclamato dalla critica ma con poca fortuna commerciale. Segue poi l’altra raccolta di poesie, nel 1922, "Ebony and Crystal".
Proprio nel 1922 diventa membro del circolo letterario (epistolare) del non-solitario di Providence, H.P. Lovecraft, e pur sentendosi soprattutto poeta, accetterà verso la fine degli anni ‘20, per bisogno alimentare, di entrare nella piccola comunità degli scrittori delle riviste popolari specializzate (Weird Tales, principalmente), dove produrrà fino al 1935 piccoli gioiellini di fantastico narrativo, in realtà veri poemi in prosa carichi di quella oscura decadenza francese, tipica, del a lui caro, Baudelaire.
Il decadentismo “Fin de siècle” francese, ma anche quel misconosciuto capolavoro proto moderno che è "Vathek" di William Beckford, e le derive folcloristiche medio orientali dovute al successo occidentale de “Le Mille e Una Notte”, faranno da base, più che i tradizionali miti celtici-norreni, per l’immaginario fantastico di CAS.
Nel 1933 diventa amico epistolare di Robert Ervin Howard.
I tre (Howard, Lovecraft e Smith), tra racconti pubblicati e "chiacchierate in differita" in forma epistolare, si influenzano a vicenda, creando un genere narrativo e meta narrativo che, all'epoca del tutto ignorato, oggi è imitato e acclamato in tutto il mondo.
CAS, abbandonò il più remunerativo (rispetto alla poesia) settore della narrativa fantastica, depresso e deluso, anche in conseguenza alle premature e tragiche scomparse degli altri due. E come gli altri due, povero in canna per tutta la vita, non pubblicò, con rarissime eccezioni, mai più nessun racconto. Dal 1935, fino alla morte si dedicherà soprattutto alla scultura (celebri, tra gli appassionati, le sue statuette dei Grandi Antichi) e alla pittura, non abbandonando mai il suo primo e vero essere, quello del poeta.
Scomparso nel 1961, fu l'unico dei tre ad assistere all'iniziale boom commerciale in America di Tolkien.
La sua produzione di racconti, poesie e poemi in prosa, con piccole e brevissime eccezioni, non ha mai avuto in comune i personaggi (come per il Conan di R.E. Howard, per intenderci) ma bensì le ambientazioni.
Le quattro ambientazioni più "frequentate" dai suoi racconti si possono racchiudere in altrettanti "cicli".
Zothique: L'ultimo continente della terra (con il quale CAS ha praticamente inventato il dark fantasy) ispirando, tra gli altri, un altro grande come Jack Vance. Zotique (pronunciare alla francese) è il nome dato da Verlaine e Rimbaud al loro libretto di appunti.
Hyperborea: Il ciclo di racconti più vicini al concetto (non ancora formalizzato all'epoca) di Heroic Fantasy e il maggior contributo di CAS ai Miti dell'altro suo amico di penna, H.P.L.
Poseidonis: L’ultima isola di Atlantide. Il più breve di questi "cicli" e quello, insieme a Hyperborea, più direttamente ispirato al lavoro para letterario-para mistico (o solo para) di Helena Petrovna Blavatsky.
E in ultimo Averoigne: L'immaginaria provincia francese (in realtà L'Avernia) con una serie di racconti di ambientazione medievale e di umorismo boccacesco, accostabili ai racconti medieval-fantasy del suo contemporaneo, James Branch Cabell, (un Maestro del fantastico che in Italia, editorialmente parlando, è ancor meno conosciuto di CAS).
CAS, forse non beneficiando di gente come Glenn Lord o L.S. De Camp, (curatori/arraffatori all’eredità di Howard, il più "facile" e "vendibile", tra moltissime virgolette, rispetto agli altri due), o di una riscoperta critica e filologica "totale" come accaduto al non-solitario di Providence, (riscoperta e critica filologica che ha trasformato, "un genio tutto da scoprire" nel “più geniale dei dilettanti”), ancora oggi è il meno studiato e pubblicato dei tre principali autori del Weird Fantasy americano, pur essendo stato antologizzato numerose volte nel corso dei decenni.
Lin Carter, il famoso antologista (e un poco meno scrittore) - che insieme a L.S. De Camp farà fortuna con l’edizione integrale (con molte aggiunte) del Conan di Howard - nella bellissima e fondamentale serie, da lui curata, Ballantine Adult Fantasy, produce quattro raccolte di racconti di CAS.
Tre di queste, "Zothique" (1970), "Hyperborea" (1971), "Poseidonis" (1973), racchiudono, come si evince dai titoli, principalmente materiale riunito sotto la medesima ambientazione, più qualche aggiunta di "cicli" minori. "Xiccarph" (1972), tutti gli altri "cicli" rimasti fuori.
Si tratta di compilazioni fatte con materiale canonico e ordinato in ordine cronologico, o dove si poteva (Zothique, Hyperborea), tentare un approccio cronologico dalle evidenze interne delle storie. In queste raccolte restano fuori i frammenti e le sinossi di racconti mai pubblicati (e scritti) in vita da CAS (materiale che in rete, si trova tutto nell’ottimo sito "The Eldritch Dark" dedicato a CAS).
Per alcune "collaborazioni postume" con CAS, Lin Carter provvederà in altre sedi.
Tra gli appunti di lavoro, trovati dopo la sua morte (nel 1988), si scopre che Carter aveva in cantiere, sempre per la Ballantine, il volume dedicato ad Averoigne che quindi resta, l’ambientazione, inedita, in una sua versione integrale ed esaustiva, al pari delle altre.
Di rimando e in proporzione, nel nostro Paese, abbiamo "opere integrali" di Howard e Lovecraft, in tutte le salse editoriali, rivalutazioni letterarie dovute a traduzioni più degne e un apparato critico di tutto rispetto (a partire dal lavoro pioneristico di De Turris-Fusco).
Per Klarkash-Ton tutto questo ancora no. Si c’è qualcosa e anche pregevole (almeno riguardo la saggistica) ma ancora neanche lontanamente paragonabile al lavoro fatto sugli altri due.
Howard, dicevamo, è il più """facile""", grazie ai suoi "cicli"con unico protagonista.
I suoi protagonisti sono più """facili""", con il loro proto superoistico aspetto e la loro "filosofia" di vita.
Eppure Lovecraft non è più "facile" di CAS, il quale aveva almeno una base stilistica e tecnica più solida del primo, anche se (e questo è un problema per il traduttore), questa stessa, solida base, intrisa di neo parole inglesi para francesistiche, di difficile (per un traduttore), interpretazione, lo rende meno producibile, editorialmente parlando, per una edizione straniera.
"Zothique", della benemerita Editrice Nord (presa da quella Ballantine a cura di Lin Carter) è l’unica eccezione.
I quattro volumetti (materia per ricerche collezionistiche) edite dalla MEB, imitano, altrettante edizioni antologiche originali americane.
La Fanucci di Gianni Pilo ha pubblicato molto CAS, con traduzioni più che decenti ma con veste e cura editoriale decisamente non dello stesso livello.
I Libri "ideali" di Clark Ashton Smith in Italia.
Ci immaginiamo dei bei volumi, uno per ogni "ciclo", comprendenti ciascuno tutto il materiale già pubblicato in Italia inerente lo specifico "ciclo" però mettendoli in ordine cronologico, (anche "interno" alle storie, quando oggettivamente possibile) ma senza rinunciare, ovviamente, a menzionare le date originali di pubblicazione.
Con l’aggiunta in appendice dei frammenti e delle sinossi, inedite (alcuni già tradotti, altri tradotti appositamente) e ad impreziosire il tutto, mappe e illustrazioni in tema.
L’ordine dei racconti nel volume sarebbe questo:
Averoigne (poesia) 1951
1138: Il Fabbricante di Gronde (The Maker of Gargoyles) agosto 1932.
1175: La Santità di Azeradec (The Holiness of Azédarac) novembre 1933.
1281: Il Colosso di Ylourgne (The Colossus of Ylourgne) giugno 1934.
1369: Il Mostro dell'Averoigne (The Beast of Averoigne) maggio 1933.
15° secolo: La Mandragora (The Mandrakes) febbraio 1933.
1550 circa: Un Rendezvous in Averoigne (A Rendezvous in Averoigne) aprile/maggio 1931.
1550: Il Ritrovamento di Venere (The Disinterment of Venus) luglio 1934.
1575: Il Satiro (The Satyr ) 1931(1948 Arkham House) agg. finale alternativo.
Madre di Rospi (Mother of Toads) luglio 1938.
L'Incantatrice di Sylaire (The Enchantress of Sylaire) luglio 1941.
1787 o 1798: La Fine della Storia (The End of The Story) maggio 1930.
In appendice si aggiungerebbe altro materiale scritto da CAS usando la stessa ambientazione ma mai completato, come le sinossi, The Sorceress of Averoigne, Queen of The Sabbath, The Doom of Azederac, The Werewolf of Averoigne, The Oracle of Sadoqua.
Ci si potrebbero aggiungere anche varie mappe della provincia immaginaria e magari alcuni brevi saggi in tema, tra i quali uno sull'influenza avuta da CAS, (Averoigne in particolare), su Dungeons and Dragons.
Un altro volume dovrebbe trattare il "ciclo" di Zothique.
Benvenuti su Zothique, dove il fantastico decadente Fin dè Siecle incontra il fantastico eroico di negromanti, soldati, non-morti e caprai, tra le rovine di tombe consumate dal vento, sotto un sole morente.
Di tutta la bibliografia di CAS i famosi racconti che hanno in comune l'ambientazione di Zothique, sono quelli che in Italia hanno beneficiato di una migliore edizione, per cura editoriale e traduzione (Roberta Rambelli), grazie alla mai troppo rimpianta Editrice Nord di Viviani.
L'edizione che la Nord pubblicò nella Fantacollana era presa da quella già citata della Ballantine, del 1970.
In quella versione Carter compila 17 titoli (16 racconti ed una poesia) secondo un suo arbitrario ordine basato su non sempre chiare evidenze interne ai racconti, dandone comunque chiara spiegazione in una post fazione alla fine del libro.
Non siamo qui a sindacare sul lavoro degli altri (e comunque la buon anima di Carter, lontano dal suo compare "arraffa Howard" rimaneva un bravo antologista) ma per questa edizione "ideale" si sceglierebbe di seguire l'ordine e la suddivisione decisa da Will Murray e Steve beherends, curatori dell'edizione "Tales of Zothique" della Necronomicon Press del 1995 dove compaiono ulteriori 4 titoli, assenti nella precedente versione Ballantine, per un totale di 21 titoli, pertanto si comporrebbe come segue:
Legenda:
Titolo (Titolo italiano)/data completamento/WT: Weird Tales, DSOF: The Double Shadow and Other Fantasies, CC: Crypt of Cthulhu, DCOP: The Dark Chateau and Other Poems, IM: In Memoriam/data prima pubblicazione.
* Materiale assente nella versione Ballantine, anche in lingua inglese nelle Appendici.
Libro 1
1-The Empire of the Necromancer (L’Impero dei Negromanti) 01/1932 - WT 09/1932.
2-The Isle of the Torturers (L’Isola dei Torturatori) 07/1932 - WT 03/1933.
3-The Charnel of God (Il Dio dei Morti) 11/1932 - WT 03/1934.
4-The Dark Eidolon (L’Idolo Tenebroso) 12/1932 - WT 01/1935.
5-The Voyage of King Euvoran (Il Viaggio di Re Euvoran) 01/1933 - DSOF 1933.
6-The Weaver in the Vault (Il Tessitore della Cripta) 03/1933 - WT 01/1934.
7-The Tomb-Spawn (Nato nella Tomba) 07/1933 - WT 05/1934.
8-The Witchcraft of Ulua (La Stregoneria di Ulua) 08/1933 - WT 02/1934.
9-Xeethra (Xeethra) 03/1934 - WT 12/1934.
10*-In The Book of Vergama (Nel Libro di Vergama) 07/04/1934 - SS 1989.
11-The Last Hieroglyph (l’Ultimo Geroglifico) 03-05/1934 - WT 04/1935.
Libro 2
12*-Shapes of Adamant (fragment) (Forme Indistruttibili) CC#27 - 01/11/1984.
13-Necromancy in Naat (I Negromanti di Naat) 02/1935 - WT 07/1936.
14-The Black Abbot of Puthuum (L’Abate nero di Puthumm) Spring 1935 - WT 03/1936.
15-The Death of Ilalotha (La Morte di Ilalotha) 03/1937 - WT 09/1937.
16-The Garden of Adompha (Il Giardino di Adompha) 07/1937 - WT 04/1938.
Libro 3
17-Zothique, A poem (poesia) (Zothique) DCOP 1951.
18-The Master of the Crabs (Il Signore dei Granchi) 08/1947 - WT 03/1948.
19*-Mandor’s Enemy (Fragment) (Il Nemico di Mandor) CC#27 - 01/11/1984.
20-Morthylla (Morthylla) Autunno 1952 - WT 05/1953.
21*-The Dead will Cuckold You (Il Morto ti Tradirà) 1952, revisionato 1956 - IM 1963.
L'edizione italiana potrebbe contenere altro materiale in tema, come mappe, illustrazioni, le quattro storie aggiunte in lingua originale, sinossi, saggi e ulteriori due racconti di CAS, forse non appartenenti al ciclo di Zothique, o forse si.
Verrebbe un bel libro che, più o meno, si comporrebbe così:
Frontespizio
Indice
Prefazione
Introduzione di Will Murray all'edizione Necronomicon press
4 Mappe
Libro I fronte con immagine
11 titoli
Libro II fronte con immagine
5 titoli
Libro III fronte con immagine
5 titoli
Postfazione di Will Murray
Appendice A: English section
7 titoli (e poesie)
Appendice B:
Zotique espanso una spiegazione
Una sinossi
Un racconto: Il Dio della Polvere.
Una Mappa
Altro racconto: Gli Abomini di Yondo.
Un terzo volume di Clark Ashton Smith, dovrebbe per forza essere dedicato a Hyperborea.
Il Grande Tsathoggua nella sua divina obbrobriosità vi dà il benvenuto in Hyperborea.
Se nei racconti ambientati nella provincia di Averoigne, oppure in altri luoghi, avete conosciuto il Libro di Eibon (il maggiore contributo di CAS al gioco degli pseudobiblia), qui, in Hyperborea, conoscerete il Mago Eibon in persona (e non è come potreste aspettarvelo).
Se in altri luoghi (e scrittori), Grandi Antichi come Tsathoggua, vengono rivelati in frammenti per procura di idoli e di oscuri riferimenti in antichi tomi, qui conoscerete Tsathoggua in persona e i suoi parenti (e non sono come potreste aspettarveli).
Hyperborea rappresenta per CAS il livello successivo (o precedente) della materia fantastica, mostrata solo in brevi squarci del velo della realtà nei suoi racconti di ambientazione moderna o storica (o pseudo storica), dove qui, invece, nei racconti compresi nel ciclo di Hyperborea, questa materia viene trattata in chiave che oggi definiremo !fantasy (Heroic Fantasy, Sword and Sorcery)".
Alla stessa stregua di quanto fatto da Howard Phillips Lovecraft con le sue storie ambientate nel Dreamland, le quali storie, una volta lette, donano a quelle ambientate nel New England un background spesso e profondo, quanto lo sono gli eoni e le dimensioni dell’esistenza, che separano i due diversi tipi di racconti.
Una tecnica che in seguito utilizzerà un modo eccellente Tolkien per la sua trilogia, dove i continui riferimenti archeologici e mitopoetici ad un mondo precedente (quello poi raccolto dal figlio nel Silmarillion, ecc.) donano alla Terra di Mezzo un realistico spessore storico a volte più utile di intere pagine di descrizione, sociale, geografico ecc., alla resa realistica di questo mondo secondario.
Hyperborea (e il Dreamland) rappresenta il Silmarillion del Weird fantasy americano anni '30.
Hyperborea è la mitica e antica terra pre glaciale, dove gli orrori cosmici, che si "limitano" a fare capoccella nell’era moderna, mutano qui da "superstizioni concrete insinuate nel quotidiano" a "concrete realtà del quotidiano".
Hyperborea è il maggiore contributo di CAS ai Miti del suo amico di penna HPL (anche se in un modo tutto suo).
Hyperborea è anche il maggior fiasco "commerciale" di CAS.
Il volume comprenderebbe tutti i racconti del ciclo già pubblicati in Italia e da tempo non facilmente reperibili, più alcuni inediti qui appositamente tradotti.
Struttura
Presentazione.
Bibliografia.
-Arrivo a Hyperborea
The Muse of Hyperborea
Ubbo-Sathla
The House of Hoan-Dor (frammento e Sinossi)
Oltre a The Muse … poema in prosa di dubbia pertinenza ma di suggestivo impatto con il suo fato glaciale, i due titoli successivi hanno in comune di avere l’ambientazione e i protagonisti contemporanei. L’introduzione al fantastico.
-Ciclo di Commoriom
The Weird of Avoosl Wuthoqquan
The Seven Geases
The Testament of Athammaus
Il Ciclo di Commoriom, vero e proprio, come veniva indicato da CAS e HPL.
The Weird è un mero riempitivo ma non privo di suggestioni alla Dunsany.
Insieme agli altri due si svolgono, da, in e intorno a, Commoriom, la mitica capitale di Hyperborea.
-Intermezzo. Maghi & Profezie.
The Coming of the White Worm
The White Sybil
The Door of Saturn
Il fato di Hyperborea, terra destinata ad essere ricoperta dai ghiacci e il fato di alcuni notevoli abitanti di questo continente. I primi due racconti formano con The Ice-Demon la trilogia dei Ghiacci.
-Satampra Zeiros ciclo di Uzuldaroum
The Theft of the Thirty-Nine Girdles (Satampra con Vixeela)
Lament for Vixeela (Elegia a Vixeela)
The Shadow from the Sarcophagus (sinossi, con il nuovo “socio” di Satampra)
The Tale of Satampra Zeiros
Successivi al tempo in cui dominava Commoriom, il mini ciclo del simpatico ma sfortunato ladro Satampra Zeiros con sfondo la nuova capitale, Uzuldaroum.
-Epilogo. L’Arrivo dei Ghiacci.
The Ice-Demon
The Hyperborean City (sinossi)
Il primo racconto chiude la trilogia dei ghiacci e porta a compimento le profezie.
Il frammento di The Hyperborean City si conclude come l’iniziale “The Muse of Hyperborea", chiudendo il cerchio.
Sezione in Inglese (con gli inediti)
Due lettere di CAS.
Mappa di Hyperborea ad opera di Tim Kirk e una ricca selezione iconografica di disegni, pitture e sculture realizzate da Clark Ashton Smith.
Questi tre volumi "ideali" formerebbero già una base per presentare adeguatamente Clark Ashton Smith ad un pubblico italiano più vasto, anche se c'è ancora tantissimo materiale del nostro, tradotto o inedito che meriterebbe altri volumi ....
Per quel che mi riguarda resto a disposizione. A me piacerebbe moltissimo poter leggere tre volumi come questi e a voi?
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