giovedì 26 maggio 2016

Archivio - Cosmo Oro 4: Abissi del Passato di L.S. de Camp

COSMO - CLASSICI DELLA FANTASCIENZA - Volume n. 04
1972 (poi ristampato con differente copertina nel 1990)
Direttore responsabile: Gianfranco Viviani
Titolo originale
LEST DARKNESS FALL (1939 su rivista, 1949 e 1951 in volume)
Traduzione  di Renato Prinzhofer.


In copertina è riprodotta un'opera della pittrice Luciana Matalon














Il romanzo breve si svolge in Italia e soprattutto a Roma durante gli ultimi vagiti del lungo declino dell’impero romano. Per la precisione nel 535 d.c. durante la dominazione ostrogota.
Il protagonista, l’archeologo Martin Padway, durante una visita turistica al Pantheon nel 1938, viene colpito da un fulmine e scagliato in quest’epoca delicata della storia europea, tra il declino della massima civiltà conosciuta  fino a quel momento (in Europa) e l’inizio dell'era oscura e il ritorno alle barbarie (anche se poi il grande medievalista Jaques Le Goff, in anni successivi, dimostrerà che le cose non sono del tutto così).
L'autore non fornisce nessuna spiegazione scientifica, nessun approfondimento sul perché e il come questo avvenga. A L.S. de Camp non interessa e non deve interessare nemmeno a noi. 

Padway sfrutta le sue, pur limitate, conoscenze scientifiche di uomo moderno per acquisire sempre più potere e influenza su questa civiltà più arretrata fino a modificare gli eventi della Storia come la conosciamo.
L’autore avrebbe potuto anche ambientare tutto il romanzo nel 20° secolo e come protagonista utilizzare un alieno di una civiltà più progredita tecnologicamente, o anche semplicemente un umano di una civiltà terrestre futura ma la scelta effettivamente utilizzata rende meglio l’effetto che a de Camp interessa davvero, quello della satira, oltre a collocare il romanzo nel novero delle ucronie.
Mark Twain? Certamente. Però a de Camp non ha mai interessato essere originale e nonostante ciò lui stesso, nel contesto più ampio della "fantascienza" campbelliana, era un originale.

Il più “birichino” degli allievi di Campbell, Lyon Sprague de Camp, nasce il 27 novembre 1907 a New York. Durante la sua prospera e lunga vita (è morto il 6 novembre del 2000) è stato colonna portante della fantascienza e del fantasy sia come antologista e autore di pastiche howardiani, sia come autore di saggi scientifici e letterari, la cui importanza è pari a quella della sua produzione di narrativa. In quest’ultima branca si è distinto nella fantascienza ma soprattutto nel fantasy e di questa è stato uno dei maggiori, se non il maggiore umorista.

Ingegnere e scettico fino al midollo, era l’autore perfetto per un progetto che covava nel bocchino di John W. Campbell da qualche tempo: la rivista "Unknown", specializzata in fantasy.


Heinlein, de Camp e Asimov:
colleghi nell'arte e nella vita.

L.S. de Camp, dopo Heinlein, Campbell e Asimov è il quarto autore presentato nella serie Cosmo Oro.

Quella di De Camp, e in particolare un testo come "Abisso del Passato" sarà apparsa una scelta incongrua in questo contesto. 


Lest Darkness Fall è forse il suo lavoro più famoso. Forse non il migliore e sicuramente non il più divertente. Farà molto, molto di più in collaborazione con Fletcher Pratt, per il ciclo di Harold Shea o da solo con la serie "Novarian".


A differenza delle prime tre uscite per la serie della Nord, in “Abissi del Passato” non ci sono vicende ambientate nel futuro, astronavi, mondi alieni, super scienza o anche semplicemente alta tecnologia. 
E’ fantascienza? E’ un testo perfetto per UNKNOWN.
















martedì 24 maggio 2016

Bill Bruford (parte 2 di 3) 1979 - 1993 (contiene I Ferri del Mestiere e L'Esagono di Simmons)

Benvenuti a tutti. Comincia la seconda parte dello speciale dedicato al grande musicista Bill Bruford. Musicista più che batterista, in quanto la sua rara intelligenza, sensibilità e voglia di sperimentare lo ha portato in 41 anni di carriera a travalicare il ruolo canonico e stereotipato che vuole il batterista, semplicemente come colui che accompagna i musicisti. Continuo sperimentatore di suoni e soluzioni ritmiche originali e ricercate in vere e proprie composizioni ritmiche, Bruford ha sempre denunciato il ritardo che il mondo della batteria, dal punto di vista della ricerca e della tecnologia applicata soffre nei confronti di altri strumenti musicali elettrici ed elettrificati, soprattutto nei confronti delle tastiere. Un ritardo che Bruford ha cercato di colmare con l’utilizzo entusiasta ma un po’ ingenuo delle, all’epoca, rivoluzionarie batterie Simmons.

Ma avremo modo di approfondire questi argomenti nel corso della puntata, come di approfondire le varie tappe della sua carriera insieme ad altri musicisti meravigliosi pari a lui, provenienti da ogni parte del globo, da diverse culture, stili e atmosfere in un eclettismo da piccola e intelligente unità mobile, tanto paventata da Robert Fripp, che per molti anni è stato suo compagno di viaggio, in un rapporto sempre conflittuale ma sempre prolifico.

mercoledì 18 maggio 2016

BIll Bruford, scienziato della batteria (parte 1 di 3)

William Scott Bruford (17 maggio 1949 - vita lunga e prospera), il 1° gennaio 2009, dopo 41 anni di musica e concerti in tutto il mondo con i più disparati artisti, ha annunciato il suo ritiro dalla vita pubblica, sospendendo ogni attività concertistica e discografica.
Dal 2009 ad oggi, Bill Bruford ha intrapreso la strada del conferenziere e del saggista, portando la sua vasta esperienza e il suo originale talento sulle pagine di un libro pubblicato nel 2009, "Bill Bruford The Autobiography", molto apprezzato da pubblico e critica per la sua capacità di raccontare la vita (non solo la sua), attraverso la musica e le esperienze umane, con ironia, umorismo e profondità. 
La sua attività di conferenziere gli ha meritato un Dottorato di Filosofia e Ricerca conferitogli dalla University of Surrey a febbraio del 2016, come giusto coronamento di una lunga carriera, mobile, intelligente e per nulla piccola.

Quella che sta per cominciare è la storia di un uomo, di un musicista che ha scelto la batteria. Una storia raccontata attraverso i fatti salienti della sua vita, il suo pensiero ma soprattutto la musica, sua e di altri per la quale ha prestato il suo originale talento sempre all’insegna del gusto, della misura e dell’intelligenza. 
Tre fattori non così comuni nell’industria discografica.

Yes, King Crimson, Genesis saranno solo la punta dell’iceberg musicale di questa storia ..... la media qualitativa sarà elevata ed è sempre pericoloso abituarsi all’eccellenza.

Testo originale scritto per 3 puntate radiofoniche dedicate a Bill Bruford, andate in onda a luglio del 2010 e qui adattate per il blog.

Lo speciale contiene anche "I Ferri del Mestiere" analisi dei drum set di Bill Bruford.


martedì 17 maggio 2016

Jethro Tull - Too Old To Rock 'n' Roll:Too Young To Die! - 40 anni, mai troppo vecchio, mai troppo giovane

"Too Old To Rock 'n' Roll:Too Young To Die" il decimo album  dei Jethro Tull usciva 40 anni fa, il 23 aprile del 1976 (il 17 maggio in America). Nel 2015 a novembre è stato pubblicato il cofanetto della Special (TV) edition nella serie delle "wilsonizzazioni" dei classici del rock, l'occasione è propizia per parlarne in questo speciale.


Con la collaborazione di Jacopo Muneratti.



giovedì 12 maggio 2016

Archivio - The Demolished Man (L'Uomo Disintegrato) di Alfred Bester


Alfred Bester nacque nel 1913.
La pubblicazione originale di "The Demolished Man" risale al 1953.
La Mondadori lo pubblicò in italiano nel 1963.
L'incipit del romanzo recita: Nel gennaio del 2013 sulla coppia solare ....
Questa straordinaria simmetria di date può indurre a pensare che le coincidenze possano essere in realtà delle strade tortuose che ci portano ad un significato nascosto ma non sempre il significato è ovvio.


Può capitare di trovarsi davanti ad opere di fantascienza ambientante in un futuro che l'autore ritiene abbastanza lontano dal suo tempo da giustificare ogni evoluzione sociale e tecnologica in essa immaginata ma ormai per noi lettori ambientate in un'epoca passata . L'aspetto interessante è vedere quanto e in cosa l'autore si sia dimostrato un buon futurologo e in cosa abbia sbagliato clamorosamente.


lunedì 9 maggio 2016

The Road To 1981 - Puntata 5 - Fripp and Tronic, mescolato mai agitato

Buongiorno a tutti.
Siamo giunti alla quinta ed ultima puntata di "The Road To 1981", il personale percorso musicale e filosofico di Robert Fripp in mezzo a due fasi dei King Crimson.

Pur avendo aggiunto molti nuovi elementi e fatti, rispetto alle edizioni precedenti di "The Road To 1981", siamo  ben lontani dal poter definire il percorso completo. Ho cercato comunque di mantenere il più possibile l'essenza dello scopo che mi ero prefissato, ossia individuare le connessioni tra Robert Fripp e altri artisti tra il 1972 e il 1980 e analizzare in che modo queste connessioni abbiano portato ai King Crimson del 1981. Ulteriori aggiornamenti sugli eventi e le ricerche necessarie per collegare tra loro questi eventi dovranno forzatamente essere rimandati per una, remota, edizione libro di "The Road to 1981".

Ho cercato anche di mantenere un compromesso tra la dovizia di particolari nel contenuto e la sintesi di esposizione nella forma, in coerenza con lo spirito del formato originale di questa serie: un programma radiofonico di due ore e il relativo podcast. Se ci sono riuscito sta a voi lettori giudicarlo.

Buona lettura e buon viaggio. 

giovedì 5 maggio 2016

RUSH - "2112" compie 40 anni.

I Rush con "2112" realizzano nel 1976 il loro quarto album (terzo con il professore), "il primo album dei Rush che suona come un album dei Rush" come lo definisce Alex Lifeson, compie 40 anni, essendo uscito esattamente ad aprile del 1976. Ho voluto ricordarlo con questa retrospettiva scritta per il portale Rock by Wild, e la potete trovarlo nel link qui sotto.

La retrospettiva è scritta pensando ad un pubblico, quello di Rock By Wild, che non posso dare per scontato mangi i Rush da colazione a cena, pertanto i fan sono avvisati. Forse troveranno informazioni interessanti, in mezzo ad altre che per loro sono scontate ma quel che più conta e spero è che ci siano elementi di dibattito.

Era da tempo che non scrivevo qualcosa sul trio canadese e credo che entro l'anno in corso avrò l'occasione di mettere insieme tutto il materiale che avevo preparato e pubblicato sul precedente blog, aggiornandolo per uno SPECIALE RUSH.

Recensione e Retrospettiva di "2112" dei RushLink.



lunedì 2 maggio 2016

Archivio - Cosmo Oro 3: Stelle Come Polvere di Isaac Asimov

COSMO - CLASSICI DELLA FANTASCIENZA - Volume n. 03
Direttore responsabile: Gianfranco Viviani
Titolo originale
THE STARS LIKE DUST (1951)
Revisione della traduzione originale (Pietro Leoni) di Renato Prinzhofer.


1951 Isaac Asimov, Doubleday
1972 by Editrice Nord, Via Andrea Doria 48/c - 20124 Milano.Per gentile concessione della Arnoldo Mondadori Editore S.p.A.


In copertina un dipinto del pittore Antonio Cazzamali.

Siamo appena alla terza uscita per la serie Cosmo Oro della Editrice Nord e gli autori sono Heinlein, Campbell e Asimov. 
Tre capisaldi indiscussi e imperituri della fantascienza tutta. Con l’eccezione del volume antologico che racchiude i tre romanzi del ciclo mega spaziale di Campbell, gli altri due, però, non sono opere centrali dei rispettivi autori che faranno successo e fortuna con altro. Sono opere comunque valide, "prestate" alla Nord da altri editori italiani qui in veste editoriale lussuosa in un modo che raramente si era visto per il genere nel nostro paese. La Mondadori che la Nord ringrazia per "Stelle come Polvere", è il più grande colosso editoriale italiano e il (quasi) primo editore italiano a cimentarsi in questo genere narrativo praticamente tutto straniero e che proprio negli anni di debutto di Urania (1952), si era ormai trasformato nel suo paese di origine da genere PULP, sostanzialmente avventuroso a "Narrativa d’Anticipazione sociologica". Da Astounding di Campbell a Galaxy di Gold e Phol.